
Bilancio di sostenibilità obbligatorio: come farlo
Dal 1° gennaio 2024 scatta per oltre 50.000 imprese l’obbligo di redigere il bilancio di sostenibilità (BdS).
Tutte le aziende quotate e non, ad eccezion fatta per quelle realtà inferiori a 250 dipendenti ed un fatturato sotto i 50 milioni di euro annui, dovranno sottostare alle direttive più stringenti del CSRD (Direttiva sul reporting di sostenibilità delle imprese).
Vale anche per le aziende non europee che hanno filiali operanti nell’UE o sono quotate sui mercati regolamentati dell’UE.
Cos’è il bilancio di sostenibilità e chi deve redigerlo
Il bilancio di sostenibilità è il documento informativo (non finanziario) che attesta i progressi di un’azienda a supporto degli obiettivi ESG.
Lo scopo principale del report sulla sostenibilità è stimolare azioni concrete verso obiettivi sostenibili per l’ambiente, la società e l’economia.
Misurare le proprie performance aiuta le aziende a mettere nero su bianco sia gli impatti positivi che negativi delle proprie azioni sul mondo esterno e a stabilire di conseguenza le priorità.
Grazie al BdS potrai accedere a un mondo di progetti e finanziamenti sostenibili che ti aiuteranno a raggiungere obiettivi a breve, medio e lungo termine;
oltre che ovviamente a disegnare un’immagine aziendale molto più competitiva e interessante agli occhi dei possibili clienti/investitori.
Per il momento la DNF (dichiarazione non finanziaria) è obbligatoria solo per:
- Enti pubblici, come banche e assicurazioni.
- Grandi società quotate
Nuove norme e obblighi del bilancio di sostenibilità per le aziende
Dal 2024, la nuova Direttiva UE 2022/2624 del 14 dicembre 2022 del CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive), introduce modifiche e novità più stringenti, rispetto alla normativa precedente UE 2013/34.
- Primo tra tutti, il documento non si definirà più come “Dichiarazione di carattere non finanziario”, ma “reporting di sostenibilità”.
- Verrà aggiunto un trattamento differenziato con l’istituzione di specifici standard per le PMI secondo il criterio di proporzionalità.
- La nuova normativa prevede l’obbligo di redigere il bilancio di sostenibilità per:
- aziende con più di 250 dipendenti;
- PMI quotate;
- aziende con un fatturato superiore ai 50 milioni di euro;
- aziende con un bilancio annuo pari almeno a 43 milioni.
- società extra-UE che sono quotate sui mercati regolamentati dell’UE e le filiali UE di società non UE.
- La normativa prevede anche che le imprese rendano digitale il report, utilizzando il linguaggio XHTML e il linguaggio di marcatura XBRL.
- Un ulteriore cambiamento riguarda l’obbligo di comunicare il report sulla sostenibilità in un’apposita sezione specifica della Relazione sulla Gestione.
- Dal prossimo anno un revisore legale sarà tenuto ad attestare la conformità della rendicontazione di sostenibilità, seguendo accuratamente le indicazioni dell’UE; mentre prima andava solo certificata la presentazione della DNF.
- Infine, le imprese sono obbligate a specificare il cosiddetto “Principio di doppia materialità”; ovvero dichiarare come i nuovi fattori di sostenibilità influenzano lo sviluppo e le performance aziendali, sia come l’attività dell’azienda impatta su società e ambiente.
Dal momento che si stimano circa 6.000 aziende italiane che dovranno rendicontare il proprio bilancio di sostenibilità obbligatorio nel 2024, tra cui forse anche la tua, vediamo cosa deve contenere.
Quali informazioni dovrà contenere il bilancio di sostenibilità obbligatorio dal 2024?
Ad oggi non esiste un riferimento europeo unico da seguire per formulare il bilancio, anche se la maggior parte delle imprese segue lo standard del GRI, Global Reporting Initiative.
Ecco i parametri che dovranno essere presi in considerazione durante l’analisi dell’attività aziendale annuale e dunque riportati nel documento di sostenibilità:
- utilizzo di risorse energetiche (sia fossili che rinnovabili);
- impiego di risorse idriche;
- emissioni inquinanti e gas-serra
- impatto su ambiente, salute e sicurezza, associato ai fattori di rischio ambientale e sanitario
- aspetti sociali e attinenti alla gestione del personale (parità di genere, dialogo con le parti)
- rispetto dei diritti umani e contrasto alle discriminazioni
- lotta contro la corruzione attiva e passiva
- supporto e sviluppo della comunità
Come redigere il bilancio di sostenibilità
Le informazioni da rendicontare rientrano in ambiti non finanziari.
Rispetto a ciò, l’azienda è tenuta a rendicontare le strategie aziendali, le performance e gli impatti generati nei confronti dell’ambiente e degli stakeholder.
La rendicontazione segue 4 fasi:
- Mappatura degli stakeholder, identificazione dei parametri ESG di settore e definizione dei temi principali.
- Raccolta dati: attraverso il supporto di stakeholder interni ed esterni, l’azienda raccoglie tutti i dati sulle azioni effettuate che hanno avuto un impatto concreto su ambiente, società e governance.
- Analisi ed elaborazione dei dati: in questa fase si prendono in considerazione dati qualitativi (raccolti da interviste, report e questionari) e dati quantitativi (numeri sugli impatti in termini ESG) che verranno studiati da consulenti e da funzionari aziendali specializzati.
Si fa una valutazione per avere una visione critica e chiara su ciò che si è fatto e ciò che è migliorabile in futuro.
- Redazione bilancio: racconta i benchmark, i temi, i dati raccolti in modo che siano:
- Accurati;
- Verificabili;
- Concreti;
- Completi;
- Misurabili nel tempo.
Ecco l’esempio del documento di bilancio di sostenibilità dell’azienda GSE (Gestore dei Servizi Energetici).
Il report può essere pubblicato sul tuo sito aziendale o presentato ad un evento.
Bilancio di sostenibilità con Sapi Service
Come può un’azienda come la nostra, specializzata nel noleggio di stampanti rigenerate, contribuire al tuo bilancio ambientale?
Scegliendo SAPI Service, insieme a servizi di printing efficienti e sostenibili, riceverai anche dati verificabili sulla riduzione dell’impatto ambientale della tua infrastruttura di stampa.
Avrai prove dimostrabili da inserire nel tuo bilancio di sostenibilità, che testimoniano il tuo contributo tangibile alla protezione dell’ambiente.
Non stai solo risparmiando in termini economici, ma stai anche migliorando la reputazione della tua azienda; soprattutto stai dimostrando agli stakeholder che sei parte di quel crescente numero di aziende italiane che mettono al centro non solo il successo finanziario, ma anche il benessere dell’ambiente e della società
Vuoi sapere di più sui nostri servizi di noleggio stampanti rigenerate e su come possiamo aiutarti a rendere la tua azienda più sostenibile? Contattaci!